Intervista a Martina Rossi

Amici di DETTI E FUMETTI oggi  vogliamo esplorare con voi il fumetto fantasy grazie all’intervista alla fumettista Martina Rossi.

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F.Ciao Martina bentrovata; iniziamo con una domanda di rito: quali studi hai effettuato e cosa ti ha portato a scegliere di lavorare nel mondo del fumetto.

M
. Ho frequentato l’Istituto d’arte e la Scuola romana dei Fumetti, a Roma. Mi sono specializzata in “Arte del fumetto” e “Tecniche pittoriche”. Il motivo per cui ho scelto il fumetto è stato principalmente il mio amore come lettrice, solo in seguito ho iniziato a prendere in considerazione l’idea, che anche io avrei potuto scrivere delle storie personali, tramite immagini.

F. Quali sono stati i fumettisti che ti hanno ispirato?

M. Tra i fumettisti che mi hanno ispirato maggiormente, i miei preferiti sono Cyril Pedrosa e Gipi, che nonostante abbiano uno stile molto differente dal mio, hanno un modo di scrivere molto caratteristico e una profondità nella narrazione, che mi hanno conquistata. Non credo sia possibile, non innamorarsi di opere intime e coinvolgenti come “Portugal” o “La mia vita disegnata male”.

F.Hai iniziato come illustratrice per poi passare ad essere una autrice completa; Hai dovuto quindi  scrivere un soggetto, una  sceneggiatura ed i testi. Quali sono stati i passaggi critici, le eventuali difficoltà e quali le soddisfazioni.

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M. La cosa più difficile è concentrarsi su un progetto per molto tempo, senza perdere la qualità del lavoro e la determinazione in quello che si sta facendo, nonostante questo comporti molti mesi, a volte anni, di sacrifici. In questo momento, mi trovo ancora all’inizio del mio percorso e sto raccogliendo i primi frutti, ma sono fiduciosa che perseverando, arriveranno soddisfazioni più grandi.

F.Noi di Detti e Fumetti siamo molto attenti alla contaminazione tra le varie forme d’arte e in questo senso ci ha entusiasmato la tua opera prima in quanto ne rappresenta una perfetta sintesi. E’ un’opera che parte da un testo che è quasi poesia; una poesia che diviene canzone. Una canzone che si tramuta in fumetto. Quale è il filo rosso che lega poesia, musica e disegno per te?

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M. Credo che tutti i tipi di arte siano collegati tra loro, in quanto cardine fondamentale delle nostre vite. Il filo rosso, è la voglia di comunicare ed emozionare, di esprimersi e di lasciar andare stati d’animo, che se rimanessero chiusi dentro di noi, ci porterebbero a uno stato di apatia totale. Ognuno di noi, può scegliere il modo di esprimersi che più preferisce, ma il motivo per cui sentiamo l’esigenza di cercarne uno e di lasciarci trasportare da esso, è sempre lo stesso. Ad esempio, per quanto mi riguarda, la mia prima opera a fumetti “Percy’s song”, è stata ispirata proprio dall’omonima canzone di Bob Dylan. La storia ha un legame particolare con il suo testo: ci propone una favola ambientata in un mondo fittizio, nella quale ricorrono i temi trattati nella canzone e più di una volta, troveremo dei versi, all’ interno dell’opera stessa.

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F.Su cosa stai lavorando per il prossimo futuro?

M. A un mio nuovo fumetto a cui lavoro da parecchi anni, per ottenere un livello qualitativo, che mi permetta di raccontare la storia al meglio delle mie possibilità.

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F. Grazie per esserti raccontata ai nostri lettori. A presto con l’augurio di vederci in fiera.

M. Grazie a voi, senz’altro ci vedremo alla prossima fiera.

 

[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI – Sezione Fumetto – Articolo del 12 giugno 2020]

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